Riflessioni

MISTERO:DIO O L'UOMO?

Mistero: Dio o l’uomo?   Paolo apostolo parla della morte di Gesù con quella semplicità che è tipica di tutta la Scrittura, cioè senza enfasi, senza grande scalpore, anche se il gesto di Gesù è unico e inimitabile.   Ci siamo mai domandati chi erano e chi sono coloro per i quali Gesù è morto?   L’animo umano è complesso, e per ciascuno di noi occorrerebbe inventare una categoria particolare e personale, eppure, aiutati dallo stesso Paolo, possiamo distinguere almeno tre gruppi di persone per le quali Gesù è morto.   Ci sono anzitutto quelli che hanno creduto, e credono, che la morte di Gesù così come è avvenuta sia stata uno scandalo. Rivolti a Gesù, essi ragionano più o meno così: Tu dici di essere il Figlio di quel Dio che è il Dio dei nostri padri, il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, il Creatore di tutto e di tutti, quello che non si muove foglia che Dio non voglia…ebbene, proprio tu ti sei fatto uccidere, sei addirittura morto su una croce… ma non hai vergogna di quello che hai fatto? Può un Dio squalificarsi a tal punto da diventare un uomo e morire su una croce come uno dei più feroci delinquenti? Per questo non crediamo in te.   Ci sono poi coloro che hanno creduto e credono che la morte di Gesù è stata una pazzia. Rivolti a Gesù, costoro ragionano in questi termini: Tu dici che sei il Figlio di Dio, dici d’essere colui senza il quale non una sola cosa è stata creata, sei la Parola fatta carne, sei la via la verità la vita, e sei morto per gli uomini. Ma non sarebbe stato giusto invece che gli uomini fossero morti per te? Tu sei pazzo, non ragioni, il tuo gesto è una pura follia.   Ci sono infine coloro che credono che la morte di Gesù non sia il gesto di un pazzo, né una vergogna da nascondere. Sono coloro che al primo impatto sono rimasti e rimangono colpiti e quasi pietrificati dal gesto di Gesù, e si domandano fra sé: Abbiamo vissuto lontano da Te anche se abbiamo conosciuto i Tuoi insegnamenti e ci sono parsi una buona cosa; più di una volta Ti abbiamo mandato anche a quel paese, come se le cose sbagliate che abbiamo fatto e che ci sono capitate nella vita dipendessero da Te… e Tu sei morto per noi! Guarda, noi non abbiamo capito fino in fondo il tuo messaggio, ma vogliamo credere in te, vogliamo aver fiducia in te, pensiamo che in te c’è la salvezza e lo scopo della nostra vita.   Questi ultimi sembrerebbe che avessero capito tutto, eppure Gesù stesso con la sua conoscenza dell’animo umano ci svela la realtà; egli ci fa capire attraverso una semplice parabola che anche fra coloro che avrebbero creduto in Lui e l’avrebbero seguito, ci sarebbe stato chi l’avrebbe seguito per il 10%, per il 20%, per il 50% o addirittura per il 100%.   Tutti costoro, in questa nostra sintetica analisi, sono stati i beneficiari della morte di Gesù sulla croce.   Talvolta, di fronte a questa realtà, come dinanzi ad altri esempi che Gesù ci ha lasciati, si resta sbigottiti, ed esce da noi la fatidica parola «è un mistero!» oppure «sono misteriose le sue vie!», come dice a volte anche la Scrittura.   Ebbene, non vorremmo sembrare blasfemi, ma col passar del tempo – forse sarà la vecchiaia che avanza e non ci fa più ragionare – si ha sempre più l’impressione che il vero mistero non sia Dio o Gesù, ma il vero mistero sia più che mai l’uomo: con tutti i suoi problemi, le sue ipocrisie, i suoi preconcetti e le paure che gli impediscono di vedere la semplicità «profonda», veramente profonda, del messaggio che Gesù ci ha lasciato. [FD] chiesa di Cristo Gesù, Pomezia

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