Come va il mondo
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Lear: Che sei matto? Un uomo può
ben vedere anche senz'occhi come va il mondo. Guarda con le orecchie!
Guarda come il giudice infierisce su quel ladruncolo. Senti che ti dico in un
orecchio: càmbiali di posto,
come al gioco dei pugni chiusi dietro la schiena: qual è il giudice, qual è il
ladro? Hai mai visto il cane di
un fattore abbaiare a un mendicante? (...). E la misera creatura fuggire davanti
al mastino? Quella volta
hai potuto cogliere il simbolo eloquente dell'autorità; l'obbedienza resa ad un
cane che fa il suo dovere.
E tu, furfante di uno sbirro, frena la tua mano sanguinaria! Perché frusti
quella sgualdrina? Dovresti
offrire nude alla frusta le tue spalle, perché brami di fare con quella donna
ciò per cui la frusti.
E l'usuraio impicca il truffatore. Attraverso gli stracci a brandelli si
scorgono anche i più piccoli vizi; invece
le vesti lussuose e le pellicce li nascondono tutti. Indora il peccato, e vedrai
che la forte lancia della giustizia
vi si spezza senza nuocergli; ma se lo vesti di stracci, anche il fuscello di
paglia di un pigmeo riuscirà a ferirlo.
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