Riflessioni

Viva Camilleri

La vigliaccata Contro un Autore tradotto in decine di lingue, riconosciuto a livello mondiale, studiato nelle facoltà universitarie Andrea Camilleri Stando alla storia del giornalismo, a Venezia il primo “foglio di notizie” apparve nel 1563. In Inghilterra il primo “libro di notizie” (newsbook) apparve nel 1622. Nel 1644 il poeta John Milton scrive Aeropagitica, una grande perorazione in favore della libertà di stampa. Allora, però, nessuno avrebbe potuto immaginare che quattro secoli più tardi il direttore di un giornale avrebbe conquistato il record della vergogna attaccando la persona e l’opera del grande scrittore Andrea Camilleri proprio mentre questi giace in ospedale fra la vita e la morte. Ci sono due buoni motivi per non nominare qui quel giornalista. Uno, egli è già noto. Due, si adotta nei suoi confronti un criterio biblico, ciò che non ha nome è privo di valore – anche se è pericoloso. Costui, come uno stregone che getti nella pignatta fumante lucertole e mandragola, ha mescolato a vanvera le idee personali con l’arte di Camilleri e, pur non potendo fare a meno di lodarne “quasi tutta” l’arte, trova “unica consolazione per la eventuale dipartita” di Camilleri nel fatto che “finalmente non vedremo più in televisione Montalbano, un terrone che ci ha rotto…”. Mi è difficile ricordare qualcuno che negli ultimi decenni abbia attaccato un altro essere umano giacente malato e forse in fin di vita. È difficile pensare a un’azione più abietta. È difficile pensare che il cervello di un essere dotato di qualche senso di umanità abbia potuto pensare, scrivere e pubblicare cose simili. È difficile pensare a un’azione più volgare di questa, a parole più stolte. Parole velenose rivolte contro un Autore tradotto in decine di lingue, riconosciuto a livello mondiale, studiato nelle facoltà di letteratura universitarie. Samuel Beckett, il famoso scrittore irlandese, spiegava che il male non ha una ragione, non c’è un “perché” del male. L’evangelo insegna però che l’invidia spiega molti comportamenti. Un cervello infeltrito dall’invidia, una personalità malevola che ama far parlare di sé, utilizza bassezze per raggiungere i suoi scopi piccoli piccoli. Nessuno si abitui a simili attacchi vergognosi portati da una parte malata dell’Italia del nord contro il sud, il quale – come dimostra, se ce ne fosse bisogno, anche lo storico John Julius Cooper, visconte di Norwich – è stato negletto, abbandonato e sfruttato dal 1860. Non ci si deve abituare a simili parole e azioni abiette, alla volgarità di sentimenti e parole. “Le parole sono pietre” (Carlo Levi). Concetto troppo alto per chi vaneggia. Eppure le parole possono essere anche fonte di lode, espressione di sapienza. Dice Davide in un Salmo: La mia bocca proclamerà la lode dell’Eterno, e ogni carne [uomo] benedirà il nome della sua santità, in sempiterno (145,21). Tale è l’uso delle parole per esprimere riconoscenza al Signore, per ciò che siamo e abbiamo, per la vita, il fiato e ogni cosa. Riconoscenza anche per gli altri uomini, che con noi condividono dolori e gioie della vita, che condividono malattia e morte. La morte stessa patita da Gesù. Strano, si fanno battaglie per il crocifisso di legno nei luoghi pubblici, ma ci si abbassa a proferire volgarità contro l’essere umano malato, forse vicino alla morte e per il quale Gesù stesso è stato crocifisso. Quale palese contraddizione! Anche per tutto questo, proprio per tutto questo, si dovrebbe mostrare meno superbia e supponenza, e più umiltà e rispetto. E vergognarsi dello schifo che esce da bocche che sono cloache, non organi guidati da raziocinio. Riflettiamo su queste parole di Giacomo, ispirato da Dio: La lingua è un piccolo membro e può vantarsi di grandi cose. Vedete un piccolo fuoco quale grande foresta può incendiare! Anche la lingua è un fuoco, è il mondo dell’iniquità, vive inserita nelle nostre membra e contamina tutto il corpo e incendia il corso della vita, quando è accesa da malvagità. Infatti ogni sorta di bestie e di uccelli, di rettili e di esseri marini sono domati e sono stati domati dalla razza umana, ma la lingua nessun uomo la può domare: è un male ribelle, è piena di veleno mortale. Con essa benediciamo il Signore e Padre e con essa malediciamo gli uomini fatti a somiglianza di Dio. È dalla stessa bocca che esce benedizione e maledizione. Non deve essere così, fratelli miei! Forse la sorgente può far sgorgare dallo stesso getto acqua dolce e amara? Può forse, miei fratelli, un fico produrre olive o una vite produrre fichi? Neppure una sorgente salata può produrre acqua dolce. Chi è saggio e accorto tra voi? Mostri con la buona condotta le sue opere ispirate a saggia mitezza. Ma se avete nel vostro cuore gelosia amara e spirito di contesa, non vantatevi e non mentite contro la verità. Non è questa la sapienza che viene dall’alto: è terrena, carnale, diabolica; poiché dove c’è gelosia e spirito di contesa, c’è disordine e ogni sorta di cattive azioni. La sapienza che viene dall''alto invece è anzitutto pura; poi pacifica, mite, arrendevole, piena di misericordia e di buoni frutti, senza parzialità, senza ipocrisia. Un frutto di giustizia viene seminato nella pace per coloro che fanno opera di pace… (Giacomo 3,5 ss.). Talvolta si parla e si scrive senza usare il sale di sapienza. Tutti gli ambienti di lavoro, le famiglie (di tutti i generi), le relazioni interpersonali… tutto è inquinato dal veleno di parole insensate. Si parla/scrive per farsi notare? Si offende per farsi un nome? Si usa la maldicenza per coprire la propria meschina miseria? Senza più rispetto né del prossimo né di Dio? Ma pensiamo davvero che tutto questo non abbia conseguenze prima o poi? Post scriptum Il maldicente vigliacco è quasi sempre dotato di crassa ignoranza. Il personaggio di Edipo è più forte e duraturo dei suoi autori (Omero, Sofocle). Come Amleto è più longevo di Shakespeare e James Bond lo è più di Ian Fleming, così Montalbano vivrà molto più di Camilleri. Ma questa verità è celata a lu ciriveddu di chi scrive per pregiudizi e parla per maldicenza. © Riproduzione riservata Roberto Tondelli (Libertà Sicilia 06 2019)

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