Riflessioni

Atti degli Apostoli cap. 2 - La chiesa edificata a Gerusalemme

Si attua la promessa di Gesù: il Suo Spirito rafforza gli Apostoli, i quali proclamano la salvezza in Gesù e molti si convertono. La promessa di salvezza, rivelata ai patriarchi e poi nel corso delle vicende della storia ebraica, trova finalmente compimento. I fatti qui descritti attestano come ogni persona ha la possibilità reale di trovare in Cristo Gesù riscatto, liberazione dal male, perdono dei propri errori, speranza di vita. A Gerusalemme nasce la prima comunità di discepoli, frutto dell’umile predicazione e persuasiva apostolica. è interessante notare le differenti reazioni della folla: superficialità in alcuni, in altri maggior senso di responsabilità. Forse è al di fuori delle folle che si può ancora imparare a credere. Sintesi del capitolo Lo Spirito promesso scende sugli Apostoli (vv. 1-13): La predicazione rivolta a molti ebrei, originari delle maggiori province romane, presenti a Gerusalemme per Pasqua e la Pentecoste ebraiche. Gli Apostoli parlano in lingue straniere, ma ben comprensibili agli stranieri presenti. Confusione generale: come mai questi comuni Galilei parlano delle grandi cose di Dio nelle lingue originarie dei presenti? Reazione della folla: stupore, meraviglia, perplessità, ma anche derisione e scetticismo: «Non date loro importanza, sono ubriachi». Discorso di Pietro (vv. 14-36): Pietro replica alle accuse di ubriachezza: l’evento non è dovuto al vino, ma è attuazione della profezia di Gioele (2, 28); lo Spirito di Dio viene sugli uomini a donare la salvezza a chi crede. Appassionata apologia di Gesù da parte di Pietro: a) crocifisso nonostante i segni compiuti tra il popolo, ma risuscitato per la potenza di Dio; b) conferma delle Scritture: Davide previde la resurrezione (Salmo 16, 8), con un chiaro riferimento al Cristo regnante sul trono davidico (2 Sam. 7, 12-13). c) Gesù è «alla destra del Padre» (Salmo 110, 1): possiede ogni autorità in Cielo, ma anche in terra (Matteo 28, 18). - Il «parlare in lingue» è qui frutto del Dio di pace, di sobrietà, di tranquilla edificazione, non di esaltazione psichica. Risultati della predicazione apostolica (vv. 37-47): Persone toccate nel cuore: consapevoli di aver ucciso il Cristo. Cosa fare per riparare ad un simile errore? Conversione = ravvedimento e battesimo per il perdono dei peccati. Uno Spirito veramente nuovo. L’insieme dei convertiti: nasce la chiesa. Vita fraterna: - Importanza fondante è attribuita all’insegnamento apostolico; - Ne deriva una vitale comunione tra fratelli e sorelle, uniti assieme per affetto che provano verso Cristo Gesù e per l’amore da Lui ricevuto; - Ne deriva altresì una assiduità nel pregare: il colloquio con il Padre è sempre aperto, sempre fresco! - Ne deriva ancora la «rottura del pane» (v. 42): quella che in latino si chiamerà la fractio panis, la Cena del Signore, la mensa del Cristo attorno alla quale si radunerà schiavo e padrone, giudeo e greco, maschio e femmina, in una unità d’intenti prima sconosciuta; - Ne deriva infine il mangiare «assieme con letizia e semplicità di cuore»: non è tanto il mangiare che qui conta, non è la gita fatta tra amici o la scampagnata fuori porta che valgono. Conta l’«assieme», assume valore spirituale la letizia e la semplicità di cuori nei quali dimora il Re vivente, in quel regno che «non consiste in vivanda e bevanda», ma è davvero «giustizia, pace e allegrezza nello Spirito Santo (Romani 14, 17). Osservazioni «Parlare in lingue»: non emissione di suoni quasi magici e incomprensibili, ma predicazione in lingua straniera che, se tradotta, serviva per l’edificazione comune (1 Corinzi 14, 4-12). «Ultimi giorni»: non sempre nel N.T. l’espressione indica il ritorno di Cristo (gr.: parousía); talvolta indica la fine dell’età giudaica e l’inizio del Nuovo Patto in Cristo Gesù (Ebrei 1, 2; 1 Pietro 1, 21). «Rompere il pane» (v. 46): non pare riferirsi qui alla Cena del Signore, ma al prendere cibo assieme (anche questo era un “rompere il pane” per la mentalità ebraica). Il contesto di un passo spiega il senso originario inteso dall’autore. I primi discepoli erano spesso assieme in una vita gioiosa comunitaria che oggi andrebbe più spesso imitata per l’amore che in tal modo esprimevano gli uni per gli altri. L’azione di Pietro Le parole del Cristo in Matteo 16, 18 ss. sono una profezia di quanto Pietro avrebbe fatto per la chiesa primitiva. Per essere stato il primo apostolo, in ordine di tempo, a confessare la sua fede nel Cristo Figliuolo dell'Iddio vivente, egli avrà il privilegio di essere il primo apostolo, in ordine di tempo, a predicare la necessità della fede, congiunta al ravvedimento e al battesimo. La chiesa sorge quindi inizialmente proprio per l'attività di Pietro, come ben ci racconta Luca in questo suo brano degli Atti. Pietro ricevette pure le «chiavi» con cui sciolse o legò qualcosa a nome di Dio stesso: «Io ti darò le chiavi del Regno dei cieli; e tutto ciò che avrai legato sulla terra sarà legato nei cieli; e tutto ciò che avrai sciolto sulla terra sarà sciolto nei cieli» (Matteo 16, 19). In questo brano «cielo» è un sinonimo di Dio. Le opposte espressioni «legare» e «sciogliere» erano usate nella Bibbia e dai rabbini per indicare che una cosa era obbligatoria (= legare) o non obbligatoria (= sciogliere) per l’ingresso nel Regno dei Cieli, ossia nella chiesa del Cristo. Ora proprio Pietro fu scelto da Dio per dichiarare con la sua attività nei riguardi di Cornelio (Atti 10) che la circoncisione non era obbligatoria per la salvezza (sciogliere). Egli fu pure scelto per vincolare (legare) una volta per sempre la via da seguire per la conversione e l’ingresso nella chiesa. Tale via si può sintetizzare in tre espressioni semplici, ma tanto impegnative: fede, ravvedimento, battesimo. Fede fiduciosa nel Cristo, Figlio di Dio, morto e risorto per i nostri peccati; Ravvedimento dai peccati da noi personalmente commessi; Battesimo, che con il suo simbolo della immersione-ed-emersione dall’acqua significa la morte al peccato con il Cristo crocifisso, la sepoltura con il Salvatore e, infine, la risurrezione a vita eterna in unione con il Risorto! (Vd. Romani 6, 1-5). Da ciò risulta evidente che il battesimo degli infanti o dei piccoli bambini era sconosciuto in epoca apostolica. Esortazioni Conversione non è soltanto un bagno (battesimo): si tratta di un vero e proprio cambiamento di mentalità, di modo di pensare, di vedere e vivere la vita; inoltre anche il cristiano maturo deve progredire nella propria crescita spirituale. Il testo lucano non fa mai pensare, neppure lontanamente, che le conversioni siano il frutto della attività socio-ricreativa della chiesa. Se nella comunità vi sono dei bisognosi, gli altri fratelli, secondo le proprie facoltà, debbono sacrificarsi per il bene comune (Atti 6, 1 ss.). Predicazione significa studio, preparazione, buone letture e... ascolto. La proposta del Vangelo non ha nulla a che vedere con la superficialità, con la banalità, con la fretta, con i facili schematismi umani. Imparare ad ascoltare il prossimo e, insieme a lui, imparare ad ascoltare il Signore non è impresa facile in un mondo rumoroso come il nostro. Approfondimenti - In che cosa consiste la conversione? Aspetti di questo cambiamento di mentalità. - In che modo lo Spirito di Cristo oggi opera nei credenti. - Riflessioni sulla comunione fraterna: generosità, altruismo, accoglienza, bene comune, responsabilità personale. - Discutere le attuali, e mai del tutto sopite, velleità politiche riguardanti un regno di Dio da stabilirsi a Gerusalemme (e i molti regni di Dio vagheggiati in varie epoche, da stabilirsi ora a Ginevra, ora a New York) al confronto della semplice affermazione di Pietro, ispirato da Dio: Gesù assiso sul trono di Davide è un’espressione che vuol dire la Sua resurrezione, la Sua Vita in e con Dio Padre, la Sua grazia d’essere Vita per ogni persona.

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