RIFLESSIONI: Amore e sessualità nella Bibbia
Amore e sessualità nella Bibbia
Ascetismo e sfrenatezza?
Il pensiero umano ha considerato e vissuto la sessualità in vario modo: dall’ascetismo più esagerato, per il quale il sesso è cosa negativa e peccaminosa, alla sfrenatezza che vuole appagare con potenza inarrestabile ogni esigenza sessuale.
L’ascetismo pensa al corpo come prigione dell’anima (Platone). Il matrimonio genera anime incarcerate nei corpi, ed è dunque da evitare. Lo stesso affermò lo gnosticismo: la materia è opera del genio del male, per cui il matrimonio è solo per esseri carnali, mentre verginità e celibato sono per i perfetti (perfetti??).
Sono questi i pericoli di cui scrive Paolo apostolo ai cristiani della sua generazione e di ogni generazione: “Lo Spirito dice chiaramente che negli ultimi tempi alcuni si allontaneranno dalla fede per seguire spiriti menzogneri e dottrine diaboliche, ingannati da ipocriti impostori, bollati a fuoco dalla loro coscienza, i quali ordineranno di non sposarsi e di astenersi da cibi che Dio ha creato, perché ne usino con azioni di grazie quelli che credono e conoscono la verità” (1 Tim. 4,1 ss.).
Per la Bibbia il patto d’amore fra uomo e donna (matrimonio) si fonda in Dio. È Lui che unisce i due in un patto affettuoso in cui non c’è nulla di morboso, nulla di nascosto, tutto è solare e amorevole. Il patto d’amore uomo-donna è tanto meraviglioso che l’Evangelo dice: “Sia il matrimonio tenuto in onore da tutti, perché Dio giudicherà i fornicatori e gli adulteri ... Chi sposa una donna divorziata commette adulterio” (Eb. 13,1 ss.;Mt. 5,32 --- parola di Gesù dimenticata!).
La Storia ci dice che i vescovi delle prime comunità cristiane erano sposati. Infatti solo chi ha esperienza matrimoniale nella famiglia può dare consigli e insegnamenti saggi agli altri. Ai vescovi, Paolo apostolo scrive che “se uno non sa governare la propria famiglia, come potrà aver cura della chiesa di Dio?” (1 Tim. 3,5). Domanda interessante, vero?
All’estremo opposto si pone la sessualità sfrenata, ben nota ieri e oggi. A Canaan (Palestina) la sessualità era sacralizzata per scopi magici, come rito religioso di fertilità. Contro tali comportamenti predicavano i profeti ebrei: “Figlio e padre vanno dalla stessa femmina / per profanare il nome mio santo” (Amos 2,7). I poeti hanno cantato la “continua, estatica celebrazione della sessualità e del corpo”. La mentalità odierna ha fatto propria questa sfrenatezza sessuale.
Contro questi comportamenti, i profeti biblici presentano l’Iddio asessuale come vero datore di ogni fertilità e di ogni dono: “Io [Dio] sarò per Israele come la rugiada / Egli fiorirà come il giglio...” (Osea 14,6). “Dio è Amore”, scrive Giovanni apostolo. Un Amore non certo chiuso in se stesso ma creatore di esseri su cui questo Amore si riversa.
Da dove viene l’amore?
L’amore della coppia umana è riflesso dell’Amore divino, che si esplica nell’amore del marito per la moglie e viceversa: “La moglie non ha il diritto di disporre liberamente del suo corpo, ma il marito; allo stesso modo il marito non ha il diritto di disporre liberamente del suo corpo, ma la moglie” (1 Cor. 7,1 ss.). Ecco quindi un criterio che potrebbe far riflettere quanti ritengono che la Bibbia presenti posizioni retrograde sulla sessualità. La Bibbia insegna cose buone, anzi ottime, ma spesso l’essere umano preferisce le vie del male, dimentica i consigli buoni del Dio-Amore, scegliendo la via della violenza sessuale, un peccato diretto contro l’Amore di Dio.
L’amore vero implica la contemplazione attrattiva della bellezza corporea dell’amato e dell’amata, che spesso è cantata nella Bibbia: “Come sei bella, mia amata / come sei bella. / I tuoi occhi sono colombe / dietro il tuo velo (...) Il mio amato è candido e vermiglio / si riconosce tra migliaia. / Il suo capo è oro, oro puro; / I suoi riccioli, grappoli di palme...” (Cantico dei Cantici 4-5).
In questi brani l’amore è cantato per se stesso, come mutuo appagamento dei coniugi, del loro stesso affetto, come espressione nobile della loro mutua “compagnia”. L’amore è il fine del matrimonio, espressione dell’Amore divino.
È bello vedere un giovane e una giovane che si incamminano assieme sulla strada dell’amore mossi dall’Amore di Dio, mossi non dal desiderio di possesso ma dal desiderio di servire l’amato/l’amata, un amore frutto di costanza che continui e perduri nel tempo, pronti entrambi a lottare contro ogni minaccia del loro amore, un amore che non si manifesta con emozioni passeggere ma che costruisce una unione forte, in un patto stabile, in una unità profonda e sincera con la persona amata.
Che sia proprio questa la strada, consigliata dall’Evangelo, per ritrovare il rapporto corretto e umano tra amore e sessualità? La Bibbia è lì a consigliare coloro che con animo umile vogliono accostarsi per ascoltare una Parola non superficiale, non banale, ma profonda e verace, la Parola che viene dall’Amore non finto di Dio
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