L'urgenza di ritrovare il Cristo Gesù dell'Evangelo
Dov’è Cristo Gesù?
“In Gesù liberato da morte ci si è manifestato il Dio che nessuno ha mai visto. Mi permetto sottolineare questa forte espressione della Scrittura: Nessuno ha mai visto Dio. Egli rimane uno sconosciuto. È forse perché noi abbiamo banalizzato l’insondabile mistero di Dio che ci troviamo in tanti pasticci. Abbiamo parlato di Dio in maniera così presuntuosa, così razionalistica, abbiamo fatto di Dio una chiave di giustificazione del mondo, e quando il mondo non è giustificabile – le vediamo bene – Dio non serve più.
Ci siamo serviti di Dio per proteggere gerarchie stabilite, ordini sociali infami, autorità arbitrarie e alla fine gli uomini si sono ribellati contro Dio e noi li abbiamo accusati di ateismo, ma in realtà essi hanno buttato via il nostro Dio, che non è l’insondabile Dio di cui si parla se non con spirito di fede e di umiltà.
Il Dio di cui parla Gesù Cristo non è il Dio dei filosofi, il Dio del sistema, il Dio dei superiori che se ne servono per tenere buoni gli inferiori: è il Dio di Gesù di Nazareth; cioè è il Dio che si è rivelato proprio sovvertendo tutti gli ordini costituiti, e smascherandoli… Il Dio di quest’Uomo condannato è il Dio che esige da noi, più che uno sforzo conoscitivo, una partecipazione vitale”.
Questa citazione di Ernesto Balducci (1922-1992) tratta da Il mandorlo e il fuoco (1979) introduce un’osservazione. Nel Vangelo si nota un fatto strano; ogni volta che la folla circonda Gesù per elevarlo, esaltarlo, innalzarlo, il Signore si allontana, se ne va a pregare. Proprio questa fu ad esempio la reazione di Gesù dinanzi alle folle osannanti che egli aveva sfamato con pochi pani e pochi pesci. La gente vuole acclamarlo re, ma Gesù lascia la folla e se ne va a pregare da solo. E questo non è certo l’unico caso.
Come mai Gesù si comporta in questo modo a dir poco curioso? Perché non accoglie l’acclamazione e non risponde all’esaltazione popolare? Perché rifiuta gli applausi delle masse osannanti? Perché se ne va in disparte da solo, a pregare? Le ragioni di questo comportamento, solo apparentemente strano, sono semplici.
La gente della Palestina del suo tempo si attendeva un Messia Duce, un condottiero militare e politico forte e determinato, un liberatore dal giogo dell’impero di Roma. Fatte le debite proporzioni e attualizzazioni, sembra che certe attese permangano anche ai nostri tempi.
Ma Cristo è lo stesso ieri, oggi e in eterno, dice il Vangelo. Anche oggi Gesù Cristo non è un capo del popolo, né si presenta come tale, né ci tiene a passare per tale. Non è un capo politico e non è neppure l’uomo della provvidenza che pretende di risolvere i problemi economici della gente con un colpo di teatro. Non è un messia politico che vuole accaparrarsi i favori del popolo per poter poi controllare bene le altre forze politiche in campo.
Cristo Gesù è l’inviato del Padre che viene a parlare con il ladro, con il fornicatore, con il superbo, con il presuntuoso, con l’arrogante, con l’adultera, con il disperato, con l’egoista, con il truffatore, con il ribelle ai genitori, con il malvagio, con il sodomita, con l’invidioso, con l’omicida, con il maligno, con il calunniatore, con il maldicente,con l’ingiurioso, con l’effeminato, con il vanaglorioso… per cercare di cambiare il loro modo di pensare, per cercare di consentire a ciascuno di loro (cioè, a ciascuno di noi) di ritrovare la via del perdòno, la riconciliazione con quel Padre nostro che è anche Madre nostra.
Per attuare questa sua opera mediante l’Evangelo, cioè mediante la notizia buona dell’Amore di Dio che si rivela proprio in Cristo, Gesù non accetta i criteri di questo mondo né rimane in questo mondo. Non accetta di essere fatto né re, né imperatore del globo. Sceglie invece la via dell’umiliazione e della sofferenza, la via del servizio umile. Così ci chiama ad assumerci le nostre responsabilità, se vogliamo essere suoi discepoli.
Così mostra a tutti il Criterio di comportamento affinché i suoi discepoli facciano come ha fatto Lui. Ed è proprio Lui che avverte: se fate del bene solo per farvi acclamare dalla gente, la lode che ne avrete sarà la lode della gente, non quella di Dio.
Avviciniamoci con umiltà e con cura all’Evangelo di Cristo per imparare a camminare per fede fiduciosa guardando all’esempio Suo, non a quello degli uomini.
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