No, tutto questo
certamente non è giusto. Non sono giusti i gesti disumani. Non sono giuste le
violenze di ogni genere e contro chiunque.
Però, riflettiamo un momento... A pensarci bene, noi possiamo accorgerci del
male, solo perché esiste il bene. Possiamo accorgerci del buio solo perché
da qualche parte c'è luce. Se la luce non esistesse affatto, se tutto fosse
tenebre, non avremmo modo di accorgerci di nulla, saremmo del tutto
inconsapevoli, chiusi dentro una cappa buia, incapaci della benché minima
percezione di ciò che è bene (= non la violenza, ma affettuosità e cura;
non la disumanità, ma umanità; non la malvagità, ma benignità).
La luce, il bene, è Dio, è il Punto di Riferimento che indica ciò che è buono e
ciò che non lo è a quanti desiderano umilmente ascoltarlo. La Sua parola buona,
positiva, incoraggiante - proprio nelle tenebre e nonostante le
tenebre! - ci viene proposta nella persona di Gesù. Anche Gesù subì il male:
odio, incomprensioni, violenza, morte tragica. Per questo Gesù è in grado di
comprendere il male che viene fatto a noi (e anche quello che noi facciamo agli
altri), e di mostrarci la via dell'agire corretto e amorevole (nonostante il
male).
Gesù non promette ai suoi discepoli una via per evitare il male o per
non subire azioni malvage, ma insegna la strada per sopportare pazientemente
il male, imparando a confidare. Proprio così, confidare nonostante il
male, le violenze, le ingiustizie. Gesù è il Cristo di Dio anche perché capace
di simpatizzare con noi (=soffrire insieme a noi) nelle nostre malattie
morali; è capace di soccorrerci al momento opportuno, quando abbiamo più bisogno
di lui. Dobbiamo soltanto imparare ad aprire le nostre menti alla possibilità
fiduciosa di ciò che è bene. Mediante la preghiera e l'azione positiva si può
riuscire ad attenuare per quanto possibile gli effetti devastanti del male
(ingiustizie, violenze). Il quale agisce sì, ma sapendo di avere un destino
segnato. Non può vincere, perché Dio ne ha già decretato la sconfitta finale.
Gesù ci mostra che Dio è davvero Amore. La sua resurrezione mostra infatti che
tutta la violenza e l'ingiustizia del mondo non sono in grado di sconfiggere la
vita che è in Cristo Gesù, Figlio di Dio. Se oggi ci leghiamo a Lui in una
conversione profonda e sincera, usiamo la nostra libertà per afferrare un
destino positivo di vita, di bontà. La vita del discepolo di Gesù è infatti
nascosta con Cristo in Dio. Quando Cristo sarà manifestato, allora anche i
Suoi discepoli otterranno la Sua gloria, l'onore della vittoria di ciò che è
buono su ciò che non lo è.
Dio sta proprio accanto a noi. Infatti in Lui ci viviamo, ci muoviamo ed
esistiamo. Ma spesso tendiamo a dimenticarlo, a non vederlo, o forse a darlo
per scontato, come l'aria che respiriamo (di cui ci accorgiamo solo quando ci
viene a mancare).
Certo, l'uomo è capace anche di abituarsi a vivere senza Dio, facendo a meno di
Dio, in modo in-dipendente da Dio. È capace di azzittire la propria coscienza
fino al punto da farne a meno, da comportarsi da in-cosciente. E i risultati
sono proprio sotto i nostri occhi, se li teniamo aperti. "La morale e il
contesto sociale" sono quelli di una società umana (cioè, disumana) che è malata
nel profondo. Nonostante ciò, nonostante i male, accade che la luce continua a
splendere nelle tenebre, ma le tenebre continuano a non accoglierla. Dove
vogliamo liberamente e coscientemente schierarci, dentro le tenebre o nella
luce? Coraggio!